sabato 31 marzo 2012
giovedì 29 marzo 2012
Chiarezza, onestà intellettuale e continuità di azione
nella giornata di ieri siamo stati invitati, congiuntamente a tutti i sindacati del Comparto Sicurezza e Difesa, al forum sicurezza del PD al quale era presente il vice segretario Enrico Letta ed il responsabile della sicurezza del partito Emanuele Fiano.
Ci corre l'obbligo precisare che, per quanto riguarda il settore dei Vigili del fuoco, era presente anche una delegazione sindacale della CGIL che non partecipò il 15 marzo u.s. all'azione di protesta indetta dinanzi il Ministero del Lavoro.
Ancora una volta, la scrivente ha precisato, dinanzi agli esponenti politici del partito, che il Parlamento ed il Governo rispettino quanto sancito dalla legge 183 art.19 sulla specificità dei corpi facenti parte dei comparti sicurezza difesa e soccorso pubblico.
Specificità finalmente riconosciuta ed invocata anche dalla CGIL VVF come unico strumento per arginare i danni sulla riforma previdenziale, come si evince dal documento da loro inviato nei giorni scorsi.
Pensiamo di aver, fino ad oggi, portato avanti con coerenza quelli che sono gli strumenti per uscire da questa situazione di crisi che vede ancora più colpiti i lavoratori garanti della sicurezza di questo Paese.
Riteniamo utile non perderci in discussioni di campo o di maglia ma impegnarci in un' azione unitaria che porti al riconoscimento previdenziale dovuto ai lavoratori dei comparti sicurezza e soccorso pubblico che, diversamente, si vedrebbero penalizzati oltre ogni peggiore auspicio.
Crediamo che un paese senza un investimento sulla materia della sicurezza sia un realtà senza sviluppo.
Dare una risposta agli operatori della sicurezza significa efficienza ed efficacia, un minor costo sociale oltre che una garanzia per gli investimenti e per le aziende.
Oggi più che mai il Paese necessità di un sistema a sostegno di uno sviluppo che dia maggiori garanzie a chi ha voglia e coraggio di investire, a chi vuole garantire ancora la nostra presenza in Europa come uno Stato capace di raggiungere obiettivi di crescita.
Chiediamo un riconoscimento previdenziale giuridico ed economico non inferiore ad altri lavoratori europei che fanno sicurezza. Nello specifico ricordiamo di essere lavoratori addetti alla sicurezza a cui non vengono però garantite norme di tutela nei luoghi di lavoro e che ricevono da questo Governo un trattamento peggiorativo rispetto ai lavoratori, pubblici e privati che siano.
Pensiamo che uniti a difesa della nostra specificità potremmo raggiungere un ottimo risultato a difesa della nostra previdenza e per garantire un futuro migliore alle nostre famiglie L'aspetto previdenziale che differenzia tutto l'apparato dello Stato che fa sicurezza dai dipendenti pubblici in genere è chiarito dalla norma che prevede la specificità per gli operatori che garantiscono la sicurezza e la conseguente pace sociale, imprescindibile requisito per la democrazia di questo paese.
Non possiamo dare spazio a confusione ne tantomeno cedere i diritti conquistati.
La UIL PA VVF, congiuntamente alle altre OO.SS. che vorranno sostenere tali scelte, continuerà il proprio lavoro per affermare principi da cui da sempre è ispirata nell'interesse della collettività.
domenica 25 marzo 2012
Comunicato Unitario Nazionale: Esito incontro 22.03.2012
in data odierna si è tenuto l’incontro con il Sottosegretario all’Interno Dott. Giovanni Ferrara con la presenza dei vertici amministrativi e tecnici del CNVVF, a seguito della vertenza indetta in data 09.03.2012.
Relativamente al punto sui passaggi di qualifica a C.S. e a C.R., il Sottosegretario ci ha informati sulla volontà del Ministro dell’Interno di presentare in uno dei prossimi Consigli dei Ministri un decreto legge che sani le anomalie in essere, consentendo così la rapida emanazione dei bandi di concorso. Per quanto riguarda le assunzioni del personale, siamo stati informati che si procederà ad assumere, entro l’anno corrente, circa 680 unità (comprensive di personale amministrativo). Per colmare le carenze organiche del personale operativo si procederà attingendo dalla graduatoria del concorso pubblico ad 814 posti.
Su tale punto abbiamo ribadito la necessità, considerata la carenza degli organici, di reperire ulteriori risorse economiche da destinare alla graduatoria della stabilizzazione la cui validità è stata recentemente prorogata al 31.12.2013.
Relativamente alla revisione dei requisiti di accesso al sistema pensionistico, abbiamo rappresentato la nostra netta contrarietà a modificare un sistema che vede i lavoratori del Corpo Nazionale già fortemente penalizzati e abbiamo chiesto al Sottosegretario di farsi portavoce presso il Ministro delle nostre richieste tese a salvaguardare una categoria altamente usurante quale la nostra.
Per quanto riguarda i fondi contrattuali bloccati a seguito della controversia con le società aeroportuali, il Sottosegretario ci ha informati che il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha chiesto formalmente al Ministero dei Trasporti il recupero delle somme economiche spettanti al Corpo Nazionale.
Al termine dell’incontro, non essendoci state risposte immediate sui problemi rappresentati ma solo impegni per il futuro, abbiamo chiesto ed ottenuto dal Sottosegretario l’aggiornamento entro 15 giorni della riunione per verificare l’emanazione dei provvedimenti concernenti i punti della vertenza.
A seguito quindi del confronto già programmato per giovedì 12 aprile, valuteremo le eventuali iniziative sindacali da assumere, qualora non vengano fornite soluzioni definitive alle problematiche oggetto della vertenza CGIL, CISL e UIL in atto.
martedì 20 marzo 2012
Abstract Conferenza stampa del 20 marzo 2012
Specificità
L’articolo 19 della legge 4 novembre 2010 prevede espressamente la specificità del comparto
sicurezza difesa e soccorso pubblico in relazione alla definizione degli ordinamenti, delle carriere, dei
contenuti del rapporto di impiego con riferimento alla tutela economica, pensionistica e previdenziale
dei lavoratori del comparto stesso.
Funzioni
Detta specificità viene motivata dalla stessa normativa con riferimento alle funzioni di tutela delle
istituzioni democratiche e di difesa dell’ordine e della sicurezza interna ed esterna, nonché per i
peculiari requisiti di efficienza operativa richiesti e i correlati impieghi in attività usuranti.
Profili ordinamentali
Allo stato attuale, Il sistema ordinamentale nonché i procedimenti relativi alle selezioni, ai concorsi,
alle assunzioni ed alla gestione del rapporto d’impiego sono regolamentati in funzione di questa
specificità. La particolare mission affidata ai lavoratori del Comparto, richiede l’espletamento di
compiti operativi che presuppongono peculiari esposizioni e richiedono spirito abnegativo, e
sacrificio individuale. Per tali ragioni agli operatori del comparto viene richiesto il possesso di
requisiti psicofisici specifici e diversificati rispetto a quelli previsti per la generalità del Pubblico
Impiego.
Sistema Previdenziale
Il Sistema previdenziale relativo al comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico dopo
l’emanazione del D.Lgsl. 30-12-1992 n.503 (Riforma Amato), della legge 24 dicembre 1993 nr.538
(legge Finanziaria 1994) e la Legge 8 agosto 1995, n. 335 (riforma Dini), appare oggi del tutto
assimilato a quello in vigore per la generalità dei Pubblici Dipendenti, differenziandosi unicamente
per la presenza di alcuni istituti il cui costo è completamente a carico dei lavoratori. Detto sistema
consente a chi cessa dal servizio con il sistema misto o interamente contributivo un trattamento
pensionistico pari a circa il 60% dell’ultima retribuzione, compresa l’applicazione dei pochi istituti
rimasti a tutela della specificità.
Decreto Salva Italia e proposte del Governo
Oggi, dopo l’emanazione del c.d. decreto Salva Italia, il Governo prospetta, per i lavoratori del
Comparto Sicurezza, difesa e soccorso pubblico, come dimostra l’allegata relazione tecnica, una
omologazione pressoché totale con la generalità del Pubblico Impiego, senza però prevedere del pari
una estensione dei diritti e delle garanzie di cui godono gli appartenenti agli altri comparti del
Pubblico Impiego (diritto di sciopero, piena contrattualizzazione del rapporto di lavoro, part time,
tutela giurisdizionale ordinaria ecc.).
Proposta
I Sindacati del comparto sicurezza e soccorso Pubblico, unitamente alle rappresentanze militari dei
lavoratori della Difesa, chiedono al Governo e dunque ai Partiti di sciogliere il seguente nodo politico
ancorché tecnico:
1. prevedere la completa omologazione al pubblico impiego con riconoscimento pieno dei relativi
diritti e garanzie.
2. In subordine, effettuare scelte legislative, a partire dal profilo previdenziale, coerenti con
l’esigenza di prevedere modelli e meccanismi di compensazione in linea con la necessità di
mantenere la specificità prevista dall’attuale quadro normativo in riferimento ai particolari
compiti affidati a garanzia della tenuta del sistema deputato alla sicurezza, al soccorso pubblico
ed alla difesa di questa Paese, senza infliggere penalizzazioni sul piano pensionistico ai suoi
appartenenti.
In tale ottica, atteso anche il blocco contrattuale in atto, appare indispensabile l’emanazione di una
legge delega per il riordino del sistema sicurezza, difesa e soccorso pubblico anche con riferimento
alla rivisitazione dei percorsi e delle progressioni di carriera.
L’articolo 19 della legge 4 novembre 2010 prevede espressamente la specificità del comparto
sicurezza difesa e soccorso pubblico in relazione alla definizione degli ordinamenti, delle carriere, dei
contenuti del rapporto di impiego con riferimento alla tutela economica, pensionistica e previdenziale
dei lavoratori del comparto stesso.
Funzioni
Detta specificità viene motivata dalla stessa normativa con riferimento alle funzioni di tutela delle
istituzioni democratiche e di difesa dell’ordine e della sicurezza interna ed esterna, nonché per i
peculiari requisiti di efficienza operativa richiesti e i correlati impieghi in attività usuranti.
Profili ordinamentali
Allo stato attuale, Il sistema ordinamentale nonché i procedimenti relativi alle selezioni, ai concorsi,
alle assunzioni ed alla gestione del rapporto d’impiego sono regolamentati in funzione di questa
specificità. La particolare mission affidata ai lavoratori del Comparto, richiede l’espletamento di
compiti operativi che presuppongono peculiari esposizioni e richiedono spirito abnegativo, e
sacrificio individuale. Per tali ragioni agli operatori del comparto viene richiesto il possesso di
requisiti psicofisici specifici e diversificati rispetto a quelli previsti per la generalità del Pubblico
Impiego.
Sistema Previdenziale
Il Sistema previdenziale relativo al comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico dopo
l’emanazione del D.Lgsl. 30-12-1992 n.503 (Riforma Amato), della legge 24 dicembre 1993 nr.538
(legge Finanziaria 1994) e la Legge 8 agosto 1995, n. 335 (riforma Dini), appare oggi del tutto
assimilato a quello in vigore per la generalità dei Pubblici Dipendenti, differenziandosi unicamente
per la presenza di alcuni istituti il cui costo è completamente a carico dei lavoratori. Detto sistema
consente a chi cessa dal servizio con il sistema misto o interamente contributivo un trattamento
pensionistico pari a circa il 60% dell’ultima retribuzione, compresa l’applicazione dei pochi istituti
rimasti a tutela della specificità.
Decreto Salva Italia e proposte del Governo
Oggi, dopo l’emanazione del c.d. decreto Salva Italia, il Governo prospetta, per i lavoratori del
Comparto Sicurezza, difesa e soccorso pubblico, come dimostra l’allegata relazione tecnica, una
omologazione pressoché totale con la generalità del Pubblico Impiego, senza però prevedere del pari
una estensione dei diritti e delle garanzie di cui godono gli appartenenti agli altri comparti del
Pubblico Impiego (diritto di sciopero, piena contrattualizzazione del rapporto di lavoro, part time,
tutela giurisdizionale ordinaria ecc.).
Proposta
I Sindacati del comparto sicurezza e soccorso Pubblico, unitamente alle rappresentanze militari dei
lavoratori della Difesa, chiedono al Governo e dunque ai Partiti di sciogliere il seguente nodo politico
ancorché tecnico:
1. prevedere la completa omologazione al pubblico impiego con riconoscimento pieno dei relativi
diritti e garanzie.
2. In subordine, effettuare scelte legislative, a partire dal profilo previdenziale, coerenti con
l’esigenza di prevedere modelli e meccanismi di compensazione in linea con la necessità di
mantenere la specificità prevista dall’attuale quadro normativo in riferimento ai particolari
compiti affidati a garanzia della tenuta del sistema deputato alla sicurezza, al soccorso pubblico
ed alla difesa di questa Paese, senza infliggere penalizzazioni sul piano pensionistico ai suoi
appartenenti.
In tale ottica, atteso anche il blocco contrattuale in atto, appare indispensabile l’emanazione di una
legge delega per il riordino del sistema sicurezza, difesa e soccorso pubblico anche con riferimento
alla rivisitazione dei percorsi e delle progressioni di carriera.
domenica 18 marzo 2012
Pensioni - testo finale Amministrazione
SEZIONE DEL DOCUMENTO RELATIVO AL COMPARTO DEI VIGILI DEL FUOCO E DEL SOCCORSO PUBBLICO PER L’ARMONIZZAZIONE DEI REQUISITI DI ACCESSO ALLA PENSIONE, AI SENSI DELL'ART. 24, COMMA 18, DEL DECRETO-LEGGE 6 DICEMBRE 2011, N. 201, CONVERTITO DALLA LEGGE 22 DICEMBRE 2011, N. 214.
C) CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO
1) Premessa
Nell’ambito del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, la deroga prevista dall’art. 24, comma 18, si applica al personale appartenente ai ruoli dei vigili del fuoco, capi squadra, capi reparto, degli ispettori e sostituti direttori antincendi, direttivi e dirigenti (Legge 27 dicembre 1941 n. 1570), ad esclusione del personale appartenente ai ruoli amministrativi e tecnico-informatici che sono regolati, per ciò che riguarda l’accesso al pensionamento, dalle norme previste per la generalità del personale civile dello Stato.
Si sottolinea che il personale interessato alla deroga svolge compiti operativi particolarmente gravosi che necessitano di una piena efficienza psicofisica, in quanto gli interventi avvengono sempre e comunque in contesti emergenziali di estremo pericolo. Si allega. In proposito, un prospetto di confronto con il corrispondente personale di alcuni Paesi Europei. E’ evidente che un eventuale repentino innalzamento di tutti i limiti (di età e di servizio) entro il 2018 determina un evidente irrigidimento del ricambio graduale che viene assicurato dal sistema attuale del turn over, unitamente ad un fenomeno di invecchiamento suscettibile di creare gravi problemi di funzionalità operativa e alla sicurezza degli stessi operatori.
È di primario interesse che nel dare attuazione alla norma in esame, si salvaguardi il principio di “specificità” riconosciuto e sancito dal Legislatore con espressa disposizione normativa di cui agli artt. 19 della legge 4 novembre 2010, n. 183, e 4 del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2.
A differenza delle forze di polizia, il personale del Corpo nazionale non fruisce dei benefici di seguito elencati:
· maggiorazione dei 6 scatti di stipendio previsti dall’art. 4 del decreto legislativo 30 aprile 1997, n. 165, all’atto della cessazione dal servizio per qualsiasi causa, ad esclusione del collocamento a riposo a domanda;
· aumento figurativo di un quinto del servizio effettivamente prestato per un massimo di 5 anni
· pensionabilità di talune indennità (indennità di imbarco, indennità di sommozzatore ecc.).
E’ di tutta evidenza che una eventuale estensione della portata del regolamento al di fuori dei limiti, già richiamati in premessa, del comma 18, dovrebbe essere necessariamente accompagnata da una effettiva perequazione per il personale VVF anche in ordine ai predetti benefici, poiché l’eventuale incremento dei limiti di età per l'accesso alla pensione, correlato all'aumento della “speranza di vita”, richiede inevitabilmente l’applicazione in favore dei Vigili del Fuoco di meccanismi compensativi (corrispondenti a quelli degli altri Corpi) idonei a limitare gli effetti di un servizio effettivo protratto più a lungo o in età più avanzate, e i costi connessi in termini di rischio, infortuni e malattie.
Sul punto è stata avviata una ricerca sulla incidenza delle cosiddette “malattie professionali” nei Vigili del Fuoco tra il 2000-2008, che ha registrato un preoccupante incremento di tali malattie "legate alle condizioni di lavoro", vale a dire danni alla salute causati, almeno in parte da condizioni di lavoro difficili (sostanze pericolose, posture, stress, ritmi, orari e ambiente di lavoro, pressioni, molestie, ansie, ecc.).
Da ultimo, occorre evidenziare che anche per i Vigili del Fuoco – come per gli altri Corpi - un intervento seppur limitato alla sola elevazione dei limiti età, soprattutto per l'accesso alla pensione di vecchiaia, non può non essere accompagnato con una contestuale modifica degli ordinamenti, con specifico riferimento ai meccanismi di progressione in carriera ed all'introduzione di misure volte a contenere il preoccupante processo di graduale elevazione dell’età media del personale in servizio, in contrasto con le esigenze operative di disporre di personale più giovane.
Pertanto, anche per il Corpo Nazionale VVF, l'attuazione del graduale processo di incremento per l'accesso alla pensione deve essere applicato attraverso la previsione di una specifica e mirata disciplina transitoria per accompagnare tale processo con l'attuazione di un riassetto ordinamentale che consenta di ottimizzare la nuova disciplina pensionistica ed intrecciarsi con la stessa, coerentemente con le peculiarità espressamente salvaguardate dallo stesso articolo 24, comma 18, del decreto-legge n. 201 del 2011.
La fase transitoria, che conduce ad un innalzamento dei requisiti per la pensione di vecchiaia e per quella anticipata, dovrà consentire il reperimento di risorse adeguate per:
· armonizzare il sistema pensionistico del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco a quello delle Forze di Polizia;
· attuazione della indifferibile previdenza complementare per il personale del Comparto Vigili del Fuoco e Soccorso Pubblico, attraverso l’immediata attivazione dell'apposito tavolo di concertazione per l'istituzione dei fondi pensione.
2) Proposta
Nell’imminenza del provvedimento di adeguamento ex art. 24 comma 18, si propone il temporaneo mantenimento dei limiti di vecchiaia vigenti per il personale dei vigili del fuoco, capi squadra, capi reparto, con innalzamento di un anno dal 2021 e di un ulteriore anno dal 2038, conservando l’attuale limite di età per il restante personale (dirigente, direttivo e tecnico operativo) che già viene collocato a riposo a 65 anni di età, al fine anche di non alimentare le differenze oggi esistenti tra i vari Comparti regolati dal comma 18.
Per i requisiti di anzianità, l’innalzamento dovrebbe avvenire mediante il passaggio già dall’anno 2013 alla quota 94 (58+ 36 anni di contribuzione), con passaggio a quota 95 dal 2021, incrementata dai meccanismi della cosiddetta “speranza di vita” e 42 anni di anzianità (più gli incrementi della “speranza di vita”), come da TABELLA 1.
Sul punto si richiamano le considerazioni generali svolte per il Comparto Sicurezza e Difesa a cui deve aggiungersi l’effetto della mancanza (attualmente) di meccanismi di compensazione, che accentuano il valore del servizio effettivo che deve essere prestato dal personale VVF.
Roma 15 marzo 2012
TABELLA PENSIONI VVF EUROPEI
Il Governo dimentica i Vigili del Fuoco: lanci agenzie
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Source: Agi Printed: 20:07 15 Mar 2012
PENSIONI: UIL, GOVERNO DIMENTICA I VIGILI DEL FUOCO =
(AGI) - Roma, 15 mar. - "Oltre 30mila uomini e donne prestano
la propria opera nei vigili del fuoco per garantire la
sicurezza e l'incolumita' dei cittadini di questo Paese. Ma i
nostri governanti mostrano ancora disattenzione nei confronti
di questo glorioso Corpo". A denunciarlo e' Alessandro Lupo,
coordinatore nazionale Uil-vigili del fuoco. "Ultima
dimostrazione - fa notare Lupo - e' il comunicato stampa
odierno del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che,
nel comunicare la disponibilita' ad incontrare i rappresentanti
dei sindacati delle forze di polizia e del Cocer del comparto
sicurezza e difesa, si e' dimenticato i rappresentanti dei
vigili del fuoco per discutere sulle modifiche al sistema
pensionistico". "Anche in queste piccole cose - conclude il
coordinatore nazionale - e non solo nei programmi televisivi si
dimostra la vicinanza ai servitori dello Stato. Auspichiamo,
inoltre, che il ministro Cancellieri si ricordi che anche i
vigili del fuoco appartengono al suo dicastero". (AGI)
Bas
151824 MAR 12
NNNN
Received by way of Telpress NewsReader at: 18:22 (GMT+1) in date: 15/03/2012
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ZCZC ADN1294 3 CRO 0 ADN CRO NAZ
Source: Adnkronos Printed: 20:07 15 Mar 2012
LAVORO: LUPO (UIL PA), GOVERNO MOSTRA DISATTENZIONE PER VIGILI FUOCO =
CANCELLIERI SI RICORDI CHE APPARTENGONO AL SUO DICASTERO
Roma, 15 mar. (Adnkronos) - ''Oltre 30.000 uomini e donne
prestano la propria opera nei Vigili del Fuoco per garantire la
sicurezza e l'incolumita' dei cittadini di questo Paese. Ma i nostri
governanti mostrano ancora disattenzione nei confronti di questo
glorioso Corpo''. E' quanto afferma Alessandro Lupo, coordinatore
generale Uil-Pa Vigili del Fuoco.
''Ultima dimostrazione -spiega il sindacalista- e' il comunicato
stampa odierno del ministero del Lavoro, che nel comunicare la
disponibilita' a incontrare i rappresentanti dei sindacati delle forze
di polizia e del Cocer del Comparto Sicurezza e Difesa, si e'
dimenticato i rappresentanti dei Vigili del Fuoco per discutere sulle
modifiche al sistema pensionistico''.
''Anche in queste piccole cose e non solo nei programmi
televisivi -conclude Lupo- si dimostra la vicinanza ai servitori dello
Stato. Auspichiamo, inoltre, che il ministro Cancellieri si ricordi
che anche i Vigili del Fuoco appartengono al suo dicastero''.
(Sin/Col/Adnkronos)
15-MAR-12 17:51
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ZCZC IPN 441 POL --/T
Source: Italpress Printed: 20:07 15 Mar 2012
SICUREZZA: SERRA "BENE FORNERO SU ETPENSIONABILE FORZE DELL'ORDINE"
ROMA (ITALPRESS) - "Apprendo con grande soddisfazione l'apertura
dimostrata oggi dal ministro Fornero e da altri esponenti del
governo ai sindacati di Polizia che manifestano contro
l'innalzamento dell'eta' pensionabile, rivendicando giustamente la
specificita' del proprio lavoro". Lo dice in una nota Achille
Serra, responsabile nazionale per la Sicurezza dell'Udc.
"Dopo i pesantissimi tagli effettuati dai passati governi ai
comparti sicuzza e difesa, costretti a lavorare in condizioni
ormai insostenibili, e' ora che si cambi rotta - aggiunge Serra -
e auspico che al tavolo di confronto annunciato oggi dai titolari
di Welfare, Interni, Giustizia e Difesa, sieda l'intero arco dei
rappresentanti del settore: dalle sigle sindacali della Polizia,
ai Vigili del Fuoco, spesso ingiustamente dimenticati, sino
ovviamente ai Cocer di Esercito, Carabinieri e Guardia di Finanza".
(ITALPRESS).
sat/com
15-Mar-12 18:32
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PENSIONI: UIL, GOVERNO DIMENTICA I VIGILI DEL FUOCO =
(AGI) - Roma, 15 mar. - "Oltre 30mila uomini e donne prestano
la propria opera nei vigili del fuoco per garantire la
sicurezza e l'incolumita' dei cittadini di questo Paese. Ma i
nostri governanti mostrano ancora disattenzione nei confronti
di questo glorioso Corpo". A denunciarlo e' Alessandro Lupo,
coordinatore nazionale Uil-vigili del fuoco. "Ultima
dimostrazione - fa notare Lupo - e' il comunicato stampa
odierno del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che,
nel comunicare la disponibilita' ad incontrare i rappresentanti
dei sindacati delle forze di polizia e del Cocer del comparto
sicurezza e difesa, si e' dimenticato i rappresentanti dei
vigili del fuoco per discutere sulle modifiche al sistema
pensionistico". "Anche in queste piccole cose - conclude il
coordinatore nazionale - e non solo nei programmi televisivi si
dimostra la vicinanza ai servitori dello Stato. Auspichiamo,
inoltre, che il ministro Cancellieri si ricordi che anche i
vigili del fuoco appartengono al suo dicastero". (AGI)
Bas
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LAVORO: LUPO (UIL PA), GOVERNO MOSTRA DISATTENZIONE PER VIGILI FUOCO =
CANCELLIERI SI RICORDI CHE APPARTENGONO AL SUO DICASTERO
Roma, 15 mar. (Adnkronos) - ''Oltre 30.000 uomini e donne
prestano la propria opera nei Vigili del Fuoco per garantire la
sicurezza e l'incolumita' dei cittadini di questo Paese. Ma i nostri
governanti mostrano ancora disattenzione nei confronti di questo
glorioso Corpo''. E' quanto afferma Alessandro Lupo, coordinatore
generale Uil-Pa Vigili del Fuoco.
''Ultima dimostrazione -spiega il sindacalista- e' il comunicato
stampa odierno del ministero del Lavoro, che nel comunicare la
disponibilita' a incontrare i rappresentanti dei sindacati delle forze
di polizia e del Cocer del Comparto Sicurezza e Difesa, si e'
dimenticato i rappresentanti dei Vigili del Fuoco per discutere sulle
modifiche al sistema pensionistico''.
''Anche in queste piccole cose e non solo nei programmi
televisivi -conclude Lupo- si dimostra la vicinanza ai servitori dello
Stato. Auspichiamo, inoltre, che il ministro Cancellieri si ricordi
che anche i Vigili del Fuoco appartengono al suo dicastero''.
(Sin/Col/Adnkronos)
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SICUREZZA: SERRA "BENE FORNERO SU ETPENSIONABILE FORZE DELL'ORDINE"
ROMA (ITALPRESS) - "Apprendo con grande soddisfazione l'apertura
dimostrata oggi dal ministro Fornero e da altri esponenti del
governo ai sindacati di Polizia che manifestano contro
l'innalzamento dell'eta' pensionabile, rivendicando giustamente la
specificita' del proprio lavoro". Lo dice in una nota Achille
Serra, responsabile nazionale per la Sicurezza dell'Udc.
"Dopo i pesantissimi tagli effettuati dai passati governi ai
comparti sicuzza e difesa, costretti a lavorare in condizioni
ormai insostenibili, e' ora che si cambi rotta - aggiunge Serra -
e auspico che al tavolo di confronto annunciato oggi dai titolari
di Welfare, Interni, Giustizia e Difesa, sieda l'intero arco dei
rappresentanti del settore: dalle sigle sindacali della Polizia,
ai Vigili del Fuoco, spesso ingiustamente dimenticati, sino
ovviamente ai Cocer di Esercito, Carabinieri e Guardia di Finanza".
(ITALPRESS).
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