giovedì 29 marzo 2012

Chiarezza, onestà intellettuale e continuità di azione

Cari amici,
nella giornata di ieri siamo stati invitati, congiuntamente a tutti i sindacati del Comparto Sicurezza e Difesa, al forum sicurezza del PD al quale era presente il vice segretario Enrico Letta ed il responsabile della sicurezza del partito Emanuele Fiano.
Ci corre l'obbligo precisare che, per quanto riguarda il settore dei Vigili del fuoco, era presente anche una delegazione sindacale della CGIL che non partecipò il 15 marzo u.s. all'azione di protesta indetta dinanzi il Ministero del Lavoro.
Ancora una volta, la scrivente ha precisato, dinanzi agli esponenti politici del partito, che il Parlamento ed il Governo rispettino quanto sancito dalla legge 183 art.19 sulla specificità dei corpi facenti parte dei comparti sicurezza difesa e soccorso pubblico.
Specificità finalmente riconosciuta ed invocata anche dalla CGIL VVF come unico strumento per arginare i danni sulla riforma previdenziale, come si evince dal documento da loro inviato nei giorni scorsi.
Pensiamo di aver, fino ad oggi, portato avanti con coerenza quelli che sono gli strumenti per uscire da questa situazione di crisi che vede ancora più colpiti i lavoratori garanti della sicurezza di questo Paese.
Riteniamo utile non perderci in discussioni di campo o di maglia ma impegnarci in un' azione unitaria che porti al riconoscimento previdenziale dovuto ai lavoratori dei comparti sicurezza e soccorso pubblico che, diversamente, si vedrebbero penalizzati oltre ogni peggiore auspicio.
Crediamo che un paese senza un investimento sulla materia della sicurezza sia un realtà senza sviluppo.
Dare una risposta agli operatori della sicurezza significa efficienza ed efficacia, un minor costo sociale oltre che una garanzia per gli investimenti e per le aziende.
Oggi più che mai il Paese necessità di un sistema a sostegno di uno sviluppo che dia maggiori garanzie a chi ha voglia e coraggio di investire, a chi vuole garantire ancora la nostra presenza in Europa come uno Stato capace di raggiungere obiettivi di crescita.
Chiediamo un riconoscimento previdenziale giuridico ed economico non inferiore ad altri lavoratori europei che fanno sicurezza. Nello specifico ricordiamo di essere lavoratori addetti alla sicurezza a cui non vengono però garantite norme di tutela nei luoghi di lavoro e che ricevono da questo Governo un trattamento peggiorativo rispetto ai lavoratori, pubblici e privati che siano.
Pensiamo che uniti a difesa della nostra specificità potremmo raggiungere un ottimo risultato a difesa della nostra previdenza e per garantire un futuro migliore alle nostre famiglie L'aspetto previdenziale che differenzia tutto l'apparato dello Stato che fa sicurezza dai dipendenti pubblici in genere è chiarito dalla norma che prevede la specificità per gli operatori che garantiscono la sicurezza e la conseguente pace sociale, imprescindibile requisito per la democrazia di questo paese.
Non possiamo dare spazio a confusione ne tantomeno cedere i diritti conquistati.
La UIL PA VVF, congiuntamente alle altre OO.SS. che vorranno sostenere tali scelte, continuerà il proprio lavoro per affermare principi da cui da sempre è ispirata nell'interesse della collettività.