Prot. N. 164/11
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
On. Silvio Berlusconi
Al Presidente della Camera
On. Gianfranco Fini
Al Presidente del Senato
Sen. Renato Schifani
Ai Gruppi Parlamentari di Camera e Senato
Al Ministro dell’Interno
On. Roberto Maroni
Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
Sen. Maurizio Sacconi
Al Ministro dell’Economia e delle Finanze
On. Giulio Tremonti
On. Silvio Berlusconi
Al Presidente della Camera
On. Gianfranco Fini
Al Presidente del Senato
Sen. Renato Schifani
Ai Gruppi Parlamentari di Camera e Senato
Al Ministro dell’Interno
On. Roberto Maroni
Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
Sen. Maurizio Sacconi
Al Ministro dell’Economia e delle Finanze
On. Giulio Tremonti
Al Ministro per le Infrastrutture e dei Trasporti
On. Altero Matteoli
Al Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali
On. Francesco Saverio Romano
Al Capo Dipartimento VVFSPDC
Pref. Francesco Paolo Tronca
Al Capo del CNVVF
Ing. Alfio Pini
Al Segretario Generale UIL
Luigi Angeletti
Al Segretario Generale UIL P A
Benedetto Attili
Al Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali
On. Francesco Saverio Romano
Al Capo Dipartimento VVFSPDC
Pref. Francesco Paolo Tronca
Al Capo del CNVVF
Ing. Alfio Pini
Al Segretario Generale UIL
Luigi Angeletti
Al Segretario Generale UIL P A
Benedetto Attili
Egregi,
l’imminente approdo in Parlamento del testo della manovra finanziaria che verrà licenziata dal Consiglio dei Ministri di quest’oggi impone un’attenta riflessione per quanto concerne l’attività istituzionale del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco già fortemente compressa dalla riduzione delle risorse effettive assegnate per l’espletamento dei compiti di istituto che hanno già subito, nel corso del 2010, un decremento pari al 14,5% che ha pesantemente compromesso l’operatività del Corpo Nazionale.
A tale proposito occorre innanzitutto valutare la scarsa congruità delle stime afferenti le necessità finanziarie del Corpo Nazionale, elaborate in fase di predisposizione del bilancio preventivo, che hanno rilevato scostamenti tali da mettere in dubbio l’affidabilità stessa dei documenti di programmazione, soprattutto se correlata alla sordità nelle fasi di predisposizione, degli input forniti dalle organizzazioni sindacali di settore,che hanno dovuto subire una costante emarginazione da tali contesti.
l’imminente approdo in Parlamento del testo della manovra finanziaria che verrà licenziata dal Consiglio dei Ministri di quest’oggi impone un’attenta riflessione per quanto concerne l’attività istituzionale del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco già fortemente compressa dalla riduzione delle risorse effettive assegnate per l’espletamento dei compiti di istituto che hanno già subito, nel corso del 2010, un decremento pari al 14,5% che ha pesantemente compromesso l’operatività del Corpo Nazionale.
A tale proposito occorre innanzitutto valutare la scarsa congruità delle stime afferenti le necessità finanziarie del Corpo Nazionale, elaborate in fase di predisposizione del bilancio preventivo, che hanno rilevato scostamenti tali da mettere in dubbio l’affidabilità stessa dei documenti di programmazione, soprattutto se correlata alla sordità nelle fasi di predisposizione, degli input forniti dalle organizzazioni sindacali di settore,che hanno dovuto subire una costante emarginazione da tali contesti.
Le passate manovre finanziarie hanno pertanto determinato un rilevante decremento degli stanziamenti, con particolare riferimento alle spese di funzionamento, seguendo una tanto fallimentare quanto consolidata metodologia di tagli lineari non selettivi che, da un lato hanno compromesso l’attività istituzionale del Corpo Nazionale, dall’altro hanno determinato solo apparenti risparmi di spesa in relazione soprattutto al fenomeno dei debiti sommersi che hanno concretamente determinato un semplice spostamento a carico degli esercizi futuri, oneri per prestazioni già rese determinando in ragione di ciò debiti verso i fornitori per ben 29 milioni di euro
(10.2 milioni per il fitti, 14.2 milioni per le utenze energetiche ed idriche, 2.3 milioni per i servizi di mensa), in sostanza le recenti manovre finanziarie hanno sostanzialmente rappresentato un mero spot pubblicitario che ha semplicemente rinviato nel tempo situazioni debitorie che hanno comunque compromesso l’attività istituzionale con grave abbassamento degli standard di sicurezza.
Ad aggravare il quadro in precedenza delineato, la riduzione del 25% delle spese destinate ai consumi intermedi nel triennio 2011, 2012, 2013 che ha colpito in modo rilevante la funzionalità delle strutture del Corpo, a tale proposito giova sottolineare come a fronte di un fabbisogno annuo di circa 421 milioni di euro, normalmente sottostimato a causa della richiamata fallibilità degli strumenti di programmazione, le risorse definitive per il 2010 sono state pari a 226 milioni,
comportando un indice negativo pari al 60%.
Tale delineata insufficienza di risorse si è tradotta negativamente sulla possibilità di sostituire i mezzi operativi impiegati nelle attività di soccorso tecnico urgente, determinando così un incremento consistente dei costi di manutenzione necessari a mantenere la necessaria efficienza di mezzi ed attrezzature estremamente vetuste.
(10.2 milioni per il fitti, 14.2 milioni per le utenze energetiche ed idriche, 2.3 milioni per i servizi di mensa), in sostanza le recenti manovre finanziarie hanno sostanzialmente rappresentato un mero spot pubblicitario che ha semplicemente rinviato nel tempo situazioni debitorie che hanno comunque compromesso l’attività istituzionale con grave abbassamento degli standard di sicurezza.
Ad aggravare il quadro in precedenza delineato, la riduzione del 25% delle spese destinate ai consumi intermedi nel triennio 2011, 2012, 2013 che ha colpito in modo rilevante la funzionalità delle strutture del Corpo, a tale proposito giova sottolineare come a fronte di un fabbisogno annuo di circa 421 milioni di euro, normalmente sottostimato a causa della richiamata fallibilità degli strumenti di programmazione, le risorse definitive per il 2010 sono state pari a 226 milioni,
comportando un indice negativo pari al 60%.
Tale delineata insufficienza di risorse si è tradotta negativamente sulla possibilità di sostituire i mezzi operativi impiegati nelle attività di soccorso tecnico urgente, determinando così un incremento consistente dei costi di manutenzione necessari a mantenere la necessaria efficienza di mezzi ed attrezzature estremamente vetuste.
Ciò rappresenta indubbiamente l’esempio più rappresentativo dell’inefficienza dei tagli lineari non selettivi, che non solo determina un incremento dei debiti pregressi con relativo spostamento degli oneri ai successivi esercizi finanziari, ma un incremento degli sprechi che vanificano, spesso aggravandolo, l’effetto dei tagli.
Alla complessità del quadro fin qui delineato, si affiancano le difficoltà ed i tempi
estremamente lunghi nelle procedure di riassegnazione delle risorse economiche derivanti sia dalle convenzioni con le Regioni e gli enti territoriali, che dal Dipartimento di Protezione Civile che hanno gravato non solo sui rimborsi dovuti al personale Vigili del Fuoco per le prestazioni di lavoro straordinario in occasione degli eventi di soccorso, ma anche sull’intera struttura del Corpo Nazionale, si pensi a titolo d’esempio che la mancata riassegnazione da parte del Dipartimento di Protezione Civile non ha consentito il reintegro delle scorte delle Colonne mobili regionali, con particolare riferimento agli interventi in Abruzzo a seguito del terremoto o per le diverse emergenze verificatesi nel corso del 2010, oltre al mancato reintegro delle scorte e dei materiali dei Centri di Pronto Intervento e supporto logistico (C.A.P.I.) che hanno gravato negativamente sulla ricostituzione delle scorte di primo soccorso.
estremamente lunghi nelle procedure di riassegnazione delle risorse economiche derivanti sia dalle convenzioni con le Regioni e gli enti territoriali, che dal Dipartimento di Protezione Civile che hanno gravato non solo sui rimborsi dovuti al personale Vigili del Fuoco per le prestazioni di lavoro straordinario in occasione degli eventi di soccorso, ma anche sull’intera struttura del Corpo Nazionale, si pensi a titolo d’esempio che la mancata riassegnazione da parte del Dipartimento di Protezione Civile non ha consentito il reintegro delle scorte delle Colonne mobili regionali, con particolare riferimento agli interventi in Abruzzo a seguito del terremoto o per le diverse emergenze verificatesi nel corso del 2010, oltre al mancato reintegro delle scorte e dei materiali dei Centri di Pronto Intervento e supporto logistico (C.A.P.I.) che hanno gravato negativamente sulla ricostituzione delle scorte di primo soccorso.
Tanto si è voluto premettere al fine di sensibilizzare gli organi di Governo ed il Parlamento tutto per salvaguardare il Corpo Nazionale Vigili del Fuoco da un sistema di tagli lineari non selettivi, che oltre a tradursi in un incremento dei costi, si ripercuote negativamente sulla funzionalità del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco nel perseguimento dei propri oneri istituzionali.
In attesa pertanto di tangibili e concreti segnali provvedimenti durante l’iter di approvazione della manovra finanziaria, si porgono distinti saluti.
Il Coordinatore Generale
f.to Alessandro Lupo
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