domenica 18 settembre 2011

UIL: SCIOPERO GENERALE NEL PUBBLICO IMPIEGO

LA UIL DICHIARA LO SCIOPERO GENERALE DEI LAVORATORI DI TUTTI I SETTORI DEL PUBBLICO IMPIEGO PER L’INTERA GIORNATA DEL 28 OTTOBRE 2011.


La proclamazione dello sciopero da parte della UIL, come noto, interviene a seguito di un periodo in cui si è tentato in ogni modo, attraverso azioni di mobilitazione e con proposte alternative di intervento al Governo ed alle istituzioni. Tentativi risultati purtroppo vani.
Evidentemente la decisione odierna rispecchia la forte preoccupazione per la situazione in cui sono venuti a trovarsi la Pubblica Amministrazione ed i lavoratori pubblici a seguito delle pesanti misure di politica economica adottate dal Governo in materia di pubblico impiego.
- Il gravissimo attacco al sistema delle relazioni sindacali nei settori pubblici;
- una riforma della pubblica amministrazione punitiva nei riguardi dei lavoratori che non aumenta l’efficienza;
- il blocco della contrattazione, delle retribuzioni, degli organici;
- la mancanza totale di interventi per ridurre gli sprechi ed i costi, oramai insostenibili, della politica;
- gli interventi sui trasferimenti di autorità e sul ritardato pagamento delle buonuscite.
Di fronte a questa situazione ed alla mancanza assoluta di sensibilità da parte del Governo e delle istituzioni alle nostre ragioni, la proclamazione dello sciopero generale si è resa inevitabile.
Come UIL chiediamo che anche nel pubblico impiego siano introdotte le regole sulla contrattazione e sul modello di relazioni sindacali applicato nei settori del lavoro privato, che discendono dai recenti accordi interconfederali.
Solo in questo modo saremo in grado di superare il grave stato in cui versano le relazioni e le tutele sindacali nel pubblico impiego, di fatto annullate dalle recenti riforme, e fornire gli strumenti che consentano di attuare una vera riforma della Pubblica Amministrazione per renderla competitiva e rispondente ai reali interessi della collettività.
Per questi motivi la UIL il 28 ottobre saremo in piazza, a manifestare la sofferenza e la protesta di milioni di lavoratori pubblici colpiti, insieme alle loro famiglie, da misure inique e profondamente sbagliate che stanno riducendo in modo drastico il potere d’acquisto delle retribuzioni.