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In assenza di una precisa regolamentazione che individui la figura professionale dell'autista, al momento dell'assunzione, si registra un grave ammanco a carico di questo ruolo, che si cerca di coprire perseguendo diverse strategie, non sempre efficaci.
Questa incresciosa situazione ha delle pesanti ricadute organizzative e logistiche nella gestione del soccorso tecnico urgente e determina un pesante onere a carico dei Comandi che non solo devono far ricorso a delle modalità di ricerca del personale talvolta discutibili, ma devono oltretutto provvedere alla formazione dello stesso.
E' necessario precisare, inoltre, che il disagio maggiore è vissuto da quei Comandi che, come quello di Bergamo, vedono un continuo ricambio del personale che si sposta per mobilità.
Non disponendo, infatti, di un folto numero di vigili "stanziali" si innesca un meccanismo complesso per cui, dopo aver provveduto, in qualche modo, a trovare una scappatoia, nel giro di qualche mobilità ci si ritrova al punto di partenza.
Infine, ma non in ultimo, riteniamo che con queste modalità si ledano i diritti dei lavoratori, che si trovano in balia di un sistema che non li tutela, in quanto condizionato da una forma di arbitrarietà che determina ambiguità nell'individuazione di una figura professionale specifica, la quale necessiterebbe, invece, di una maggiore attenzione in virtù della delicata funzione che svolge.
Certi di un riscontro
Per la UIL VV.F. Bergamo
Michele Di Giovanni
Michele Di Giovanni