Pensioni: armonizzazione
requisiti minimi per alcune categorie escluse dalla riforma pensionistica del
2011
Sulla base del processo
avviato dal Governo precedente, e di quanto previsto dalla legge di conversione
del Decreto “Salva Italia” del dicembre 2011, il Consiglio dei Ministri ha
approvato il regolamento che armonizza i requisiti minimi di accesso al sistema
pensionistico per alcune tipologie di lavoratori per le quali la riforma del
2011 non aveva trovato immediata applicazione. Si tratta di categorie - tra cui
il personale viaggiante dei servizi di trasporto, alcuni lavoratori marittimi,
gli sportivi professionisti, i lavoratori dello spettacolo - per le quali la
particolarità dell’attività svolta richiede una declinazione specifica dei
requisiti pensionistici generali e, in particolare, di quelli anagrafici e
contributivi.
Il testo del regolamento,
approvato dal Consiglio dei Ministri in via preliminare nell’ottobre del 2012,
è stato sottoposto all’esame del Consiglio di Stato e delle commissioni
parlamentari. Queste ultime, esprimendo il proprio parere favorevole, nel
giugno scorso, lo hanno condizionato allo stralcio dei 4 articoli inizialmente
dedicati ai comparti della Difesa e della Sicurezza.
Il testo approvato dal
Consiglio dei Ministri prevede per i lavoratori dei settori interessati un
limitato incremento dei requisiti anagrafici e contributivi - nella maggior
parte dei casi di 1 o 2 anni - al fine di realizzare un sistema più coerente,
armonico ed equo, proprio tenendo conto della specificità delle prestazioni
lavorative svolte in questi settori. Infatti, anche dopo l’applicazione del
decreto, queste categorie di lavoratori beneficeranno di requisiti di età e di
contribuzione per il pensionamento significativamente inferiori a quelle
tipiche della generalità dei lavoratori. Attraverso un regime di transitorietà
ad esempio, per gli iscritti al Fondo lavoratori dello spettacolo-gruppo ballo,
il requisito di età per la pensione di vecchiaia passa dai 45 anni attuali
(uomini e donne) a 46; per i lavoratori marittimi addetti al servizio di
macchina, ai fini del pensionamento di vecchiaia, si passa dagli attuali 20
anni di effettiva navigazione e 55 di età a 20 anni di effettiva navigazione e
56 anni di età, che verranno gradualmente incrementati fino a 58 anni a
decorrere dal 2018.
L’approvazione del decreto
porterà risparmi di spesa significativi, circa 526 milioni di euro in dieci
anni, che verranno destinati a interventi sempre in materia previdenziale.