Oggetto: Riorganizzazione delle Colonne Mobili Regionali e del dispositivo di
mobilitazione per grande calamità.
A seguito della chiusura del tavolo tecnico sulle colonne mobili regionali, dopo un attenta lettura della bozza della circolare dove si evince che la strategia della riorganizzazione oltre che improntata su un rimodernamento e anche tesa ad una razionalizzazione delle risorse in termini di uomini e mezzi, ci colpisce in modo particolare la tabella descrittiva delle unità operative dotazioni per Direzione Regionale, tra l’altro inserita solo in questa edizione di bozza, lamentiamo alcune incongruenze nell’utilizzo del personale con qualifiche SAF, SA e specialista Sommozzatore.
In particolare mentre per gli SA il loro impiego è previsto da personale proveniente da ogni Regione come pure per i SAF anche se con nuclei di pronta mobilitazione e nuclei di mobilitazione successiva, lo stesso non accade con i Nuclei Sommozzatori.
Pur sforzandosi di capire quale sia la logica che ha portato a questa conclusione, in quanto non ci è dato sapere quale sia la strategia dell’amministrazione ci occorre esprimere alcune nostre considerazioni. Notiamo che sul territorio Nazionale sono stati inseriti nella CCMMRR tutti quei Nuclei con attrezzature di ricerca strumentale quali ROV, Sonar, etc. quando l’attivazione SMZT di colonna mobile prevede 4 unità SMZT + 1 AF + RI/BP + 1 CA, escludendo pertanto l’utilizzo della strumentazione. Sarebbe opportuno rimodulare il suo utilizzo in modo da ripartire i carichi di lavoro come per i SAF con nuclei di I e II mobilitazione visto che tali nuclei a causa delle loro dotazioni spesso durante l’anno sono impegnati in attività operativa extra Provinciali o Regionali.
Entrando nello specifico dell’assetto organizzativo della CMR della Toscana dove i Nuclei SMZT non sono utilizzati, al contrario nella CMR versione alluvione è previsto l’utilizzo di 6 squadre SA che potranno essere composte da 3 SA + 3 FLU oppure 2 SA + 1 FLU + 3FLU, vale a dire che a regime si utilizzerebbe 18 SA + 18 FLU oppure 12 SA + 24 FLU. Ci preme evidenziare che l’attuale consistenza organica degli SA in Toscana risulta pari a 23 unità tra cui molti di questi operatori sono in possesso di qualifiche SAF di vario livello e FLU ( vedi Organizzazione Regionale per il contrasto del rischio acquatico), mentre l’organico SMZT della Toscana non utilizzato conta di 44 unità + 3 Funzionari SMZT.
Si evidenzia quanto stabilito dal D.M. 23/01 dove il citato decreto richiama la centralità del dispositivo di soccorso per il rischio acquatico, si ritiene opportuno rammentare che i SMZT VVF sono anche soccorritori acquatici di superficie, avendo ricevuto una formazione di elevato livello professionale in questo campo, come il salvamento, il soccorso fluviale, conduzione natanti ed il soccorso con l’aeromobile, come stabilito nella circolare sulla diffusione sul territorio nazionale dei nuclei di soccorso subacqueo e acquatico, revisione del 2009, nelle emergenze alluvionali le squadre SMZT vengono dislocate sulla zona dove è in atto l’emergenza per fronteggiare con tecniche di soccorso acquatico, e congiuntamente con le altre squadre nella messa in sicurezza delle persone rimaste isolate, utilizzando mezzi nautici ed altre attrezzature speciali.
La circolare in fase di emanazione cita quanto segue omissis..“si è ritenuto in primo luogo di mantenere l’impianto generale della circolare 28/1991 limitatamente a quegli aspetti nei quali ancora oggi si riconoscono caratteristiche di validità, ed in particolare:
- modularità delle unità operative;
- flessibilità d’impiego per ogni tipo di calamità;
- distribuzione uniforme delle dotazioni sul territorio nazionale;
- gestione territoriale a cura delle rispettive Direzioni Regionali VV.F.;
- allertamento e mobilitazione a cura del Centro Operativo Nazionale VV.F.
Omissis..
Ci resta difficile comprendere le strategie che portano l’amministrazione a certi tipi di scelte che, a nostro avviso non fa fede alle appena sopracitate caratteristiche, e non ripartisce equamente il carico di lavoro tra gli operatori di fatto discriminandoli non concedendoli pari trattamento lavorativo ed economico, parcheggiando nelle caserme oltre 170 specialisti sommozzatori che sicuramente apporterebbero notevole contributo in termini di salvataggi e ricerca delle persone coinvolte nella calamità in atto, disattendendo il principio base della razionalizzazione delle risorse umane. In considerazione di quanto esposto invitiamo chi di competenza ad attivarsi affinché si giunga ad una decorosa soluzione in merito reinserendo in tutte le Colonne Mobili Regionali tutti i nuclei Sommozzatori esclusi, quali operatori specialisti del soccorso in ambiente acquatico allo scopo formati e principalmente destinati.
circolare riorganizz. col. mobili